REVELATUS (omaggio a Caravaggio) - olio su tela (42x70) - 2011



L’opera presenta, come già è annunciato nel titolo, “l’atto del rivelare”, il manifestarsi sensibile, come in una teofania avviene per la divinità.
Strumento o condizione necessaria della rivelazione è la luce.
È questo il mezzo con cui è possibile indagare la realtà nella sua complessità, interrogandola, scavando “il buio”, così com’è il procedere dello scultore nel far affiorare la “forma” celata nella materia.
L’arte non è più l’ideale in cui il reale trova un suo ordine fondato sulle aspettative di bellezza e perfezione, ma un disvelamento della realtà che, affiorando con le sue impercettibili sfumature, si rivela in tutta la sua drammaticità.
La rivelazione non è mai completa e chiara, le “forme” affiorano grazie a sprazzi di luce, che sfiorando le superfici con intensità diverse, ci mostrano solo un frammento della realtà, lasciandone gran parte avvolta dal buio impenetrabile.
L’arte ci permette di estendere la gamma delle penombre migliorando le condizioni necessarie per viaggiare nel buio alla ricerca delle verità nascoste.