"IL GIARDINO DI ZEUS" olio su tela (80x80) - 2007


(…) Guardando i suoi dipinti ci si sente avvolti da un meditativo silenzio. L’artista costruisce ambiti in cui riesce a far tacere il chiacchiericcio del mondo, sospingendoci fuori dai ritmi quotidiani, da quel susseguirsi di gesti, di ore e di giorni che spesso stenta a mostrarci il perché del loro incalzare, impedendo l’ascolto delle mille storie che ogni cosa custodisce e che Sciancalepore ci restituisce con la soavità del suo dipingere.
Un dipingere apparentemente realistico, se così vogliamo definire la riconoscibilità di ambienti e oggetti. Ma la riconoscibilità è subito sospinta verso territori spiazzanti, verso improbabili ambienti, per far in modo che ciascuno di noi si ponga finalmente domande, abbandonando le aride risposte della ragionevolezza, per liberarci verso l’affascinante interrogazione della realtà che, come diceva Lacan, è appunto irrappresentabile. (…)
(…) Sono scenari rarefatti, vagamente surreali, in cui spicca l’assenza della figura umana. Un tempo l’arte veniva giudicata “superiore” quando ospitava la figura umana per racconti eroici, mitici o religiosi. Ma con la modernità si è riconosciuto che anche gli elementi non umani sono portatori di profondi valori. Noi infatti ci esprimiamo anche mostrando il nostro rapporto con l’ambiente e con i suoi prodotti, che possono essere eleganti o grossolani, burleschi o drammatici, strazianti o sereni: vestiti dalla maestria della pittura di Sciancalepore ci sono offerti come puri stati d’animo. (…)
Carlo Adelio Galimberti
Presentazione della mostra personale “Una finestra sui nostri sensi”
Galleria "Ponte Rosso" Milano 2007